La solidarietà è un’arma

La Libera associazione Rousseau nasce dalla complicità e dall’affinità di un gruppo di persone emotivamente legate alla cooperativa Centri Rousseau che hanno deciso di associarsi per conservare e far rivivere il modello politico-pedagogico e creare nuove prospettive di confronto e sperimentazione nell’ambito dell’educazione anti autoritaria.

Quello che ci muove a investire il tempo e l’energia è la militanza, una forte spinta emotiva e il bisogno impellente di cambiare l’attuale stato della società, della scuola e della vita. Il progetto non ha pertanto alcuno scopo di lucro. La nostra militanza nasce dalla gioia di lottare insieme per cause comuni, la gioia nell’autogestione, nell’autodeterminazione e nella condivisione di obiettivi e lotte. La gioia nel sentirsi comunità educante. Il nostro obbiettivo è creare occasioni di esperienza concreta per scoprire insieme un modello di vita autogestita e di comunità educante orizzontale e anti autoritaria, senza le separazioni sociali tra i vari ambiti del vivere.

Creare occasioni di confronto. Organizzare incontri, discussioni e formazioni con lo scopo di diffondere un’educazione di stampo libertario. Contaminare il mondo attraverso il nostro modello educativo e trovare nuovi compagni di strada con ideali affini.

Questi sono tempi bui, il nemico ci sembra sempre più forte e le nostre lotte ancora più difficili. Di fronte all’ennesima tragedia in mare o all’ultimo dossier sulle torture in Libia, il rischio è che il senso di impotenza ci incateni i pensieri, prima ancora delle mani. Eppure oggi abbiamo la possibilità di agire solidarietà reale.

Elias (14 anni), Nassib (12) e Marriam (8) sono tre dei quattro figli (la più piccola Maram ha 4 anni) di Nadia, una donna marocchina sposata con un siriano. Insieme hanno vissuto in Libia fino allo scoppio della guerra, a cui è seguita la morte del marito. Lei e i quattro figli sono arrivati in Sardegna, dove hanno vissuto per un anno per poi trasferirsi a Milano. Adesso vivono in un’occupazione con altre 60 persone di varie nazionalità, e la convivenza non è sempre facile.

Nello stesso contesto vivono anche Mourad e un altra ragazzina, Kawtar, entrambi di 12 anni e entrambi arrivati lì in seguito allo sfratto dalle loro abitazioni.

Riuscire a mandare questi ragazzi in un turno di vacanza, crediamo che permetta di tradurre in pratica la realtà ideale che vorremmo. Forse non basteranno dieci giorni, ma potrebbero essere un inizio per demolire alcuni degli strumenti che vengono usati per soggiogarci. I costi della vacanza sono di 280 euro più il viaggio. Sono i costi vivi di permanenza e vita quotidiana. Gli educatori presenti in un rapporto 1/6 offrono il loro contributo volontariamente.

Per chi volesse contribuire può mandare un bonifico ai LAR Libera associazione Rousseau – IBAN IT91K0501801600000012448338 – mettendo come causale “donazione per la vacanza di Kawtar, Mourad, Nassib, Elias, Marriam nel turno del 15 luglio a Fabriano”.

Grazie.